Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie.

Giovani Ribelli - Kill Your Darlings - Recensione

02/09/2013 | Recensioni |
Giovani Ribelli - Kill Your Darlings - Recensione

La beat generation è uno dei periodi letterari più importanti della storia americana, che ha segnato un'intera generazione di giovani.

"Kill your darlings" del bravissimo regista esordiente John Krokidas, è la storia dei protagonisti quando ancora non sapevano che sarebbero stati il simbolo di un movimento che avrebbe trasformato la letteratura per sempre. Una storia intensa raccontata con amore verso le persone, non solo verso gli artisti. Perché Allen Ginsberg (Daniel Radcliffe), Lucien Carr (Dane Dehaan), Jack Keruac (John Huston) e William Burroughs (Ben Foster) sono qui degli adolescenti, esattamente come i giovani a cui il film si rivolge.

Con uno stile sobrio, ma allo stesso tempo ricercato, con colori desaturati ed atmosfera "fumosa" che ci riportano a respirare con maestria il '44, Kill your darlings trasmette tutte le insicurezze e paure che rendono, quelli che poi sarebbero stati i simboli di una generazione,  umani, riportandoli da una dimensione di semi-dei della letteratura, ad essere umani.

Facendo così Krokidas avvicina il pubblico più giovane, raccontando come anche i più grandi hanno vissuto di insicurezze, hanno incontrato la morte metaforica e per questo sono rinati. Il titolo della pellicola è,  infatti, significativo. Uccidere i propri cari o quello che si ama, sembra dirci il regista, serve per crescere, allontanandosi dalle sicurezze e rischiando per vivere una vita piena. Solo tagliando il cordone ombelicale e fuori uscendo dalla placenta di sicurezza, quindi, si può rinascere.

Ginsberg, così come i suoi colleghi, sono persone uguali a qualsiasi ventenne che sta cercando la sua strada, che cerca figure guida, sbagliate o giuste che siano, per diventare qualcosa in più,  per credere in se stessi e scrivere il proprio sogno.

Un po' "L'attimo fuggente", un po' "Poeti dall'inferno", questo Kill your darlings è una vera sorpresa. Un esordio scritto col cuore, senza badare in manuera ossessiva alla documentazione,  raccontando quelli che saranno gli uomini degli anni Cinquanta,  quelli che possono guardare lo spettatore più giovane e dargli idealmente una pacca sulla spalla. Essere diversi, pensare in maniera diversa, aperta, nuova sono i quid necessari, secondo il regista, per cambiare un mondo che, come oggi, ha bisogno di un' ondata di aria nuova.

Daniel Radcliffe,  nel ruolo che fu anche di James Franco in "Howl - L'urlo", convince così come conquista la scena il nuovo Leonardon DiCaprio, Dane DeHaan.

Kill your darlings non è un film biografico, ma una pellicola che parla dell'amore, della rinascita, ma soprattutto di ragazzi come tanti altri che, desacralizzati dall'aura di leggende, vengono posti sullo stesso piano degli spettatori che possono così rapportarsi con loro pienamente.

Sara Prian

 


Facebook  Twitter  Invia ad un amico  Condividi su OK Notizie 
 

Notizie in evidenza

Collabora con Voto 10
Seguici su Facebook Seguici su Google Plus Seguici su Twitter
Seguici su YouTube Registrati alla nostra Community Abbonati al nostro feed rss

I CINEMA DELLA TUA PROVINCIA

Advertising   Chi siamo   Collabora con Noi   Cookie Policy   Privacy   Termini e Condizioni d'Uso   Web TV  
 
Cerca
powered by Roma Virtuale :: Web Agency